Cixin Liu: Il problema dei tre corpi

Domenico Quaranta
5 min readOct 30, 2020

“È possibile che la natura fondamentale della materia non soggiaccia ad alcuna legge? è possibile che la stabilità e l’ordine del mondo rispecchino soltanto un equilibrio dinamico provvisorio, verificatosi in un angolo dell’universo? Un fugace gorgo in un flusso caotico?” (p. 66)

“… più qualcosa era trasparente, più risultava enigmatico. L’universo stesso era trasparente e, se si possedevano occhi abbastanza acuti, si poteva vedere molto lontano. Eppure, più avanti si spingeva lo sguardo, più il cosmo diventava imperscrutabile.” (p. 115)

Miao Xiaochun, H2O Genesis, 2007

Il problema dei tre corpi (Mondadori 2017; edizione originale 2008) nasce da un presupposto, chiarito dall'autore nel poscritto all'edizione inglese: che le forme di vita aliene siano la più grande ragione d’incertezza per il futuro dell’umanità. Perché il contatto con loro potrebbe avvenire in qualsiasi momento, e perché costringerà, per la prima volta, l’umanità collettiva a confrontarsi con una controparte esterna — e l’esito di questo confronto non può che essere imprevedibile. Secondo l’autore, “per una forma di vita fragile come la nostra” essere solidali tra noi e pronti ad attribuire le intenzioni peggiori a ciò che è alieno è sicuramente l’atteggiamento più responsabile.

La trama del libro, una volta districata la matassa, è relativamente semplice. Scampata per un pelo alla rivoluzione culturale, in cui ha visto morire il padre, e caduta in disgrazia, l’astrofisica Ye Wenjie viene cacciata dall'università ma riesce ad assumere un ruolo marginale nella Base Costa Rossa, apparentemente destinata a intercettare trasmissioni radio satellitari. In realtà, la missione segreta della base è la ricerca di intelligenze extraterrestri. In maniera quasi casuale, a un certo punto Ye scopre un modo per usare il sole come una sorta di specchio, per rimbalzare un segnale emesso dalla Terra verso l’universo. Passano otto anni prima che Ye riceva una risposta, in realtà un avvertimento: non rispondete, perché a quel punto il mio pianeta riuscirà a localizzarvi sulla galassia e vi invaderà. Peccato che la storia abbia spento in Ye ogni fiducia nell'umanità.

La risposta che questa donna dolce, pacata e colma di sofferenza manda nello spazio è frutto di questa dissociazione dal proprio genere che tutta la parte iniziale, storica del romanzo serve a giustificare. “Venite qui! Vi aiuterò a conquistare questo mondo. La nostra civiltà non è più capace di risolvere da sola i suoi problemi.”

L’invito di Ye è un tradimento del proprio genere, che nel corso dei decenni successivi si estende a livello globale attraverso la creazione di una potente società segreta, che porta avanti diversi scambi e comunicazioni con il pianeta alieno, Trisolaris. Quando il complotto verrà sconfitto, è ormai troppo tardi: non solo da Trisolaris è già partita una flotta il cui arrivo sulla Terra, seppur lontano, è ineluttabile; ma gli alieni hanno già avuto modo di compromettere, in maniera tanto invisibile quanto inevitabile, l’evoluzione tecnologica e scientifica della Terra, per impedire che essa raggiunga un livello di sviluppo che possa consentirgli di opporsi validamente alla distruzione completa del genere umano.

All’interno di questo tessuto narrativo, sono soprattutto alcune intuizioni immaginative a lasciare il segno. La popolazione di Trisolaris, di cui non conosciamo l’aspetto, si trova costretta ad emigrare perché il pianeta è funestato dalla presenza di tre soli, le cui orbite si influenzano l’una con l’altra con esiti imprevedibili. Questo ha prodotto, nel succedersi di milioni di anni, l’alternanza di “ere dell’ordine” e “ere del caos”, in cui l’unica possibilità per sopravvivere per la popolazione consiste in un processo di auto disidratazione; e l’estinguersi e la rinascita di numerose civiltà.

I terrestri possono familiarizzare in forma metaforica con questa tragedia planetaria grazie a un misterioso videogame in realtà virtuale, Tre Corpi, prodotto dai sostenitori dell’invasione aliena. Tre Corpi ha la duplice funzione di farci empatizzare con gli alieni in arrivo, e di mettere le intelligenze più brillanti della Terra, che ne sono attratte, all'opera nella soluzione del problema dei Tre Corpi, la formula matematica che potrebbe consentire di prevedere, e quindi controllare, le orbite dei tre soli.

In Tre Corpi cerca delle risposte anche Wang Miao, un esperto di nanomateriali e fotoamatore che, a un certo punto della sua vita, comincia ad essere perseguitato da un misterioso conto alla rovescia. Wang scatta con una Leica M2 del 1988, su pellicola in bianco e nero, ma sui suoi ultimi scatti compare una striscia numerica, sempre chiaramente leggibile, che dopo numerose, frenetiche prove si rivela essere un countdown di 1200 ore, che compare solo negli scatti fatti da lui, anche con dispositivi differenti (sia analogici che digitali). Il conto alla rovescia è per lui, e ha la funzione di farlo desistere dalla sua ricerca sui nanomateriali. Dopo essersi manifestato con discrezione nell'ambito del fotografico, comincia a perseguitarlo ovunque, manifestandosi per quello che è: il frutto di un’alterazione della struttura profonda della realtà, di fronte a cui la tecnologia umana è inerme e le differenze tra analogico e digitale svaniscono. La necessità di risolvere questo enigma — capire perché una potente lobby scientifica voglia fermare la sua ricerca — trascinerà Wang Miao in un gioco di enigmi — Tre corpi appunto — e a diventare uno dei protagonisti della parziale riscossa umana contro l’invasione aliena.

Un’altra ragione per amare e leggere Il problema dei tre corpi è che, con la scusa dell’invasione aliena, consente a noi occidentali un affondo inedito nella storia recente, nella ricerca scientifica e nella cultura di un “altro” molto più vicino, ma altrettanto sconosciuto dei trisolariani: la Cina. Se la conquista di una difficile solidarietà umana contro un’imprevedibile minaccia esterna è la “morale” di Cixin Liu, l’allentamento del gap culturale tra oriente e occidente è sicuramente una delle cose su cui l’umanità deve lavorare di più. Lo scenario visionario di Tre corpi, con le sue piramidi e i suoi pendoli, con i dibattiti tra Newton e Von Neumann, con l’abbattimento di ogni frontiera storica, geografica e culturale è un pastiche postmoderno di storie e tradizioni che sembra rappresentare metaforicamente questo sincretismo necessario, più facile da visualizzare se si conosce il lavoro di alcuni straordinari artisti cinesi contemporanei, come Miao Xiaochun, Thianzhuo Chen o Lu Yang.

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Domenico Quaranta

Domenico Quaranta is a contemporary art critic, curator and educator based in Italy. He’s the author of Beyond New Media Art (2013). http://domenicoquaranta.com